“La guerra è un atto contrario alla ragioneumana e a tutta la ragioneumana.”
“Sapete, Rapp, che cos’è l’arte della guerra? - domandò. L’arte di essere più forte del nemico in un dato momento.”
“Delle due l'una: o la guerra è una pazzia, oppure, se gli uomini compiono questa pazzia, non sono affatto individui dotati di intelletto, come siamo soliti affermare.”
“Se tutti si battessero soltanto secondo le proprie opinioni, la guerra non si farebbe mai.”
“La guerra, la vera guerra è questa: non l'odio che getta le persone l'una contro l'altra, ma soltanto la distanza che separa le persone che si amano.”
“Stiamo perdendo la guerra come Romani, come Egizi, o come fregnoni?”
“E poi che diavolo: siamo tutti italiani! Siamo italiani! Abbiamo fatto la guerra! Maresciallo mio!”
“Mi domando se la guerra non scoppi al solo scopo di permettere all'adulto di fare il bambino, di regredire con sollievo fino all'età dei costumi gallonati dei soldatini di piombo.”
“Non solo quelli che fanno la guerra devono sentire la guerra!”
“Per fare la guerra con successo, tre cose sono assolutamente necessarie: primo, il denaro, secondo, il denaro, e terzo il denaro.”
“Tu puoi non essere interessato alla guerra, ma la guerra è interessata a te.”
“A volte nel perdere una battaglia trovi un nuovo modo di vincere la guerra.”
“Quando ogni autunno la gente diceva che non poteva resistere per tutto l'inverno, e quando ogni primavera non c'era una fine in vista, solo la speranza che da tutto questo potesse derivare un po' di bene per l'umanità faceva continuare a combattere gli uomini e le nazioni. Quando alla fine fu finita, la guerra aveva prodotto molti risultati differenti e uno dominante che trascendeva tutti gli altri: la disillusione.”
“Sono convinto che la motivazione più autentica, quella però che meno traspariva dai discorsi ufficiali, fosse la formidabile potenza conseguita da Atene e l’apprensione che ne derivava per Sparta: e la guerra fu inevitabile.”
Il famoso "si vis pacem para bellum" non è che un giuoco di parole da oracolo di Delfo. Torniamo, signori, al senso comune, che dice: "si vis pacem para pacem".