“Ognuno è padrone della propria morte, e l’unica cosa che possiamo fare, arrivato il momento, è aiutarlo a morire senza paura né dolore.”
“Mentre gli altri staranno spazzando via delle vite, io le starò salvando! E' così che servirò il mio paese.”
“Vi sono dei momenti di parossismo durante la pugna nei quali la morte perde tutto il suo orrore e ammiri tale che sarebbe fuggito dinanzi ad un cavaliere disarmato, non far caso di una grandine fitta di fucilate che lo prendono a bersaglio.”
“La morte! quel tipo vero dell’uguaglianza che distrugge inesorabilmente ogni superiorità mondana e confonde in un ammasso di putredine gli avanzi dell’imperante e del mendico! la morte deve stupire di tanta differenza fra i funerali del povero e quelli del ricco!”
“Il problema non è la morte ma l’attesa!”
“Mi disturba la morte, è vero. Credo che sia un errore del padreterno. Io non mi ritengo per niente indispensabile, ma immaginare il mondo senza di me... che farete da soli?”
“- Brancaleone: Chi è? Chi sie?- Morte: Son la tua morte! Non mi chiamasti?- Brancaleone: I-io?- Morte: Sì. Fosti tu a invocarmi!- Brancaleone: Ah, aah sì... parole che sfuggono, nell'empito dei sentimenti... e che si sape mai furon prese a serietà.- Morte: D'ora innante lo saranno. Preparat'a morire!- Brancaleone: Lo come? In sull'istante?”
“- Teofilatto: Ascolta Brancaleone: anco io ti feci grave torto, e voglio confessare.- Brancaleone: Sparambia lo fiato fratello. Nulla mi tange omai. Amiamo e perdoniamo nell'ora del trapasso.- L'armata in coro: Amiamo e perdoniamo.- Teofilatto: Ascolta. Io chiedo il tuo perdono. Fui io ad abusare di Matelda.- Brancaleone: Ah! Traditore infamato! Homo di frode! Fango! Schifezza di Bisanzio! Vien qui che t'azzanno! Maladetto!”
“Mi basterebbe che tu fossi vivo,un uomo vivo col tuo cuore è un sogno.”
“Se nel poverocanto la memoriati lascia nome e pietra, la tua storiadi pallido signore, non è vitala fine della morte e non è morte.”
“Chiedetele di aspettare un momento - ho quasi finito.”
“Ci si abitua più facilmente all'idea della morte che della paura.”
“È malato Matamoro? - Non è malato (...) È appena guarito da una malattia per la quale nessun medico, neppure Ippocrate, Galeno o Avicenna, hanno mai trovato rimedio, intendo dire la vita, di cui si finisce sempre per morire.”
“Siamo veramente morti soltanto quando non siamo più amati.”
“In effetti nulla muore, tutto esiste per sempre; nessuna forza può annientare ciò che è stato una volta.”