“Era qualcosa di più semplice: una certa distanza, prodotta da quella capacità che ogni essereumano possiede di trasformarsi in stella lontana, e che poi costituisce il mistero della propria identità.”
“Bellezza e bruttezza sono un miraggio perché gli altri finiscono per vedere la nostra interiorità.”
“Siamo sempre pronti a interpretare il comportamento come una manifestazione di inclinazioni generali e caratteristiche della personalità: cause che si possono facilmente associare a effetti.”
“È proprio tanto buffo che un uomo che ha attraversato la vita e conosciuto migliaia di persone finisca per preferire i maiali?”
“L’appartenere a un mondo multiculturale esige un forte e maturosenso di identità.”
“La sua energia si concentra sulla causa rivoluzionaria. La sua vita è una costantericerca di un campo di battaglia.”
Qual è la cosa più difficile per chi vive a palazzo? Immaginare una vita diversa. Per esempio la propria vita fuori del palazzo. L’essereumano fa molta fatica a figurarsi una situazione del genere. Di solito prima o poi trova sempre qualcuno disposto a dargli una mano: peccato che talvolta ciò comporti la morte di molte persone. Eccoci al problema dell’onore in politica. De Gaulle fu un uomo d’onore. Quando perse il referendum, ripulì la scrivania, lasciò il palazzo e non vi fece più ritorno. Intendeva stare al governo con l’appoggio della maggioranza: quando la maggioranza gli rifiutò la fiducia, se ne andò. Ma quanti sono quelli come lui? Gli altri piangono ma non si muovono; opprimono il popolo ma non si spostano. Li cacciano dalla porta e loro rientrano dalla finestra; li buttano giù dalle scale e loro ricominciano ad arrampicarsi verso l’alto. Pur di restare, o di tornare, sono disposti a scusarsi, strisciare, mentire, civettare. Ti mostrano le mani immacolate: “Visto? Niente sangue”. Ma il fatto stesso di doverle mostrare li infama. Si rivoltano le tasche: “Guardate pure, non c’è quasi niente”. Ma l’umiliazione di essere ridotti a rovesciare le tasche, dove la mettiamo? Lasciando il palazzo lo scià piangeva. Piangeva anche all’aeroporto. Poi, nelle interviste, rivelò quanto denaro possedesse, aggiungendo che era molto meno di quanto si potesse pensare. Che pena, che squallore.
“Rosemary Fell non era precisamente bella. No, non si poteva dire bella. Carina? Be', sezionandola... Ma perché avere la crudeltà di sezionare qualcuno? Era giovane, brillante, estremamente moderna, squisitamente vestita, incredibilmente aggiornata sulle ultimissime novità librarie, e i suoi ricevimenti erano il più delizioso miscuglio di gente davvero importante e di... artisti.”
“Fino a quando la gente non ti approva, non vali niente.”
“I difetti devono essere i tuoi, perché sei tu che li proietti.”
“Brando era un ribelle convinto nei confronti della mentalitàborghese super perfetta. Dean era l'icona della rabbia contro i genitori, del risentimento verso la loro incapacità di capire. Brando era orgogliosamente arrogante, uno spirito libero, mentre Dean era sempre triste ed imbronciato, ti saresti aspettato di vederlo piangere da un momento all'altro. De Niro è tante cose tutte insieme, la sua personalità è estremamente sfaccettata. Gli piacediventare altre persone, gli dà soddisfazione.”
“Perché essere difficili quando con un minimo sforzo potete diventare impossibili?”
“Non sono affatto ambiziosa, ma interpreto ruoli in cui è presente questa qualità.”
“- Mr. Wolf: Mi rispettano tutti perché io ho carattere.- Raquel: Anch'io ho carattere.- Mr. Wolf: No, tu hai un caratteraccio, non vuol dire che tu abbia carattere!”
“Il carattere non può essere sviluppato nel conforto e nella pace. Solo attraverso l'esperienza delle prove e la sofferenza l'animo può rafforzarsi, l'ambizione ispirarsi, e il successorealizzarsi. L'argento viene purificato nel fuoco e così accade a noi. È nei momenti delle prove più dure che il nostro carattere si forma e viene rivelato.”