“La mia mano non riesce a scrivere ciò che ho nel cuore.”
“Un racconto non può iniziare entrando subito nel vivo dell’argomento e, procedendo arditamente innanzi o indietro nel tempo, creare una certa confusione. Ci si può atteggiare a scrittoremoderno, ignorare il tempo e la distanza, e proclamare o far proclamare poi di aver finalmente risolto il problemaspazio-tempo. Si può anche affermare, fin dall’inizio, che al giorno d’oggi è impossibile scrivere un romanzo, ma poi, per così dire, scriverlo in barba a se stessi, deporne uno bel grosso e finire col venir considerato l’ultimo romanziere possibile.”
“La ascoltava spiegare i segreti della vita, imparava la saggezza per celebrarne la bellezza, il coraggio per affrontarne i dispiaceri. È così, di voce in voce, che sopravvive la memoria del mondo.”
“Ogni tanto, sulla piazza del mercato si presentavano i cantastorie. Allora non c’era la televisione, e anche la radio era poca poca, roba da privilegiati. I cantastorie erano i giornalisti che davano le notizie, vere o fasulle che fossero, erano i clown, gli uomini di spettacolo, la vera piazza del mercato con le sue tradizioni più antiche.”
“Gli altri lo stavano ad ascoltare, seguivano il racconto, ma mettevano volti loro e ricordi loro al posto di quelli veri.”
“Questo è uno dei pregi della narrativa come delle canzoni: dire di personaggi che attraverso le parole rimangono in vita, che si vestono in qualche modo di eternità.”