“Si diventa più sani perché il cane trotta e noi camminiamo, il cane tira e noi resistiamo, il cane vuole correre e noi gli corriamo dietro.”
“Due anziani del deserto di Scete parlarono un giorno – dopo aver taciuto per molti mesi – di un monaco che era particolarmente pigro.- Mi ricorda – disse il primo – un gallo che avevo tempo fa. Era così pigro che, all’alba, aspettava sempre che un altro gallo cantasse; lui, chinava la testa in segno di approvazione.- A me – disse il secondo – ricorda un cane ancora più pigro: le sue pulci dovevano grattarsi da sole...”
“Un monaco di Scete fu citato in giudizio per aver ucciso un cane con un tridente.- Proprio tu, fratello, che dovresti essere la mitezza in persona! – lo rimproverò il giudice. – E poi, non potevi usare il tridente dalla parte del manico?- Lo avrei fatto – rispose l’anziano – se quel cane mi fosse venuto addosso per mordermi con la coda anziché con i denti.”
“Durante la visita ad un monastero, il monaco portinaio insiste perché il visitatore accetti in regalo un bel cane.- Lo prenderò volentieri – gli dice l’ospite – se tu, fratello, mi assicuri che è un canefedele.- Fedele? Come può non esserlo un cane allevato nel nostro monastero? Pensa: l’ho regalato già tre volte e per tre volte è ritornato da noi.”
“- Portatemi la Sacra Bibbia! – ordina l’abate di un monastero. – Voglio che questo giovane novizio s’impegni nel suo nuovo cammino giurando sulla Bibbia.- Ahimé, abba – gli dice un monaco – il nostro cane ha divorato completamente la nostra Bibbia.- Ebbene, portatemi il cane!”
“Potrebbe essere che la più grande divisione al mondo non sia tra gli uomini e le donne ma tra persone che amano i gatti e persone che amano i cani.”