“[parlando con sua sorella dopo una serata a corte]Hai notato che la Regina parla di sé sempre al plurale? Mi ci vorrà del tempo per abituarmi.”
“Astenersi dalle parole sconce, da' lazzi sporchi, sicuri che di tali cose ridono soltanto quelli della vil plebe e se ne offendono le gentili persone.”
- Marchese: "Fra voi e me vi è qualche differenza".- Conte: "Sulla locanda tanto vale il vostro denaro quanto vale il mio".- Marchese: "Ma se la locandiera usa a me delle distinzioni, mi si convengono più che a voi".- Conte: "Per qual ragione?"- Marchese: "Io sono il marchese di Forlimpopoli".- Conte: "Ed io sono il conte d'Albafiorita".- Marchese: "Sì, conte! Contea comprata".- Conte: "Io ho comprata la contea quando voi avete venduto il marchesato".
“Voi credete di soverchiarmi con i regali, ma non farete niente. Il mio grado val più di tutte le vostre monete.”
“Ogni azione è nobile, seppure umile.”
“Non immaginate nemmeno quante volte io e mio fratello desideriamo la normalità.”