"Camminare" è stata la prima parola che il Signore ci ha proposto: camminare, e poi costruire e confessare.
“Andare dovunque portino i piedi.”
“Ama te stesso e osserva – oggi, domani, sempre. Prima consolida te stesso sulla Via, poi insegna, in questo modo sconfiggi la sofferenza. Per raddrizzare lo storpio prima di tutto devi fare qualcosa di più arduo: raddrizza te stesso. Tu sei il tuo unicoMaestro. Chi altri? Sottometti il tuo sé, e scopri il tuo Maestro. Intenzionalmente hai nutrito la tua stessa malignità. Ben presto ne sarai schiacciato come il diamante schianta una pietra. La tua stessa follia ti porterà così in basso come desidera il tuo peggior nemico. È così che il rampicante soffoca l’albero. Com’è difficile aiutare se stessi, com’è facileperdersi nella malignità e nella follia. La canna di katthaka muore dopo aver fruttificato. Così lo stolto, disdegnando gli insegnamenti del risvegliato, deridendo coloro che seguono la legge, perisce quando la sua follia fiorisce. Affrontiamo uno dei sutra più profondi di Gautama il Buddha: Ama te stesso.”
“Lascia perdere le parole, e va’ sempre più verso l’esistenziale. Lascia che il sentire prenda il sopravvento sul pensare. Attraverso il sentire sorgerà la tua preghiera, e attraverso il sentire un giorno tu ti dissolverai. E quando tu ti dissolvi, Dio è.”
“L’amore assomiglia a due strumenti che suonano insieme, in una profonda armonia: un flauto e una tabla; è un jugalbandi, un duetto, una comunione di due strumenti che si accompagnano, che danzano insieme. Ci sono persone che trovano più facile arrivare a se stesse attraverso l’altro; è un percorso un po’ più lungo... l’amore è una via un po’ più lunga, ricordalo, ma molto più bella, poiché lungo il percorso si incontrano alberi splendidi, fiori e uccelli meravigliosi.”
“Coloro che fuggono dal mondo per paura, non realizzeranno mai la meditazione. Prima di tutto devono rischiare, affrontare il pericolo, la morte che è in agguato a ogni passo, infinite trappole e mille possibilità di essere sconfitti, anziché di uscire vincitori. Su cento possibilità, ne esiste una sola che tu possa arrivare a casa. Il viaggio crea la meta. La meta non è starsene seduti alla fine del viaggio, il viaggio la crea a ogni passo. Il viaggio è la meta. Il viaggio e la meta non sono separati, non sono due cose. La meta e i mezzi per giungervi non sono due cose. La meta si estende lungo tutto il viaggio; tutti i mezzi contengono in sé la meta. Non essere un codardo. Confrontati con la vita, affrontala. Allora, pianopiano, qualcosa dentro di te si cristallizzerà.”