“La scrittura mi protegge. Vado avanti facendomi scudo delle mie parole, delle mie frasi, dei miei paragrafi abilmente concatenati, dei miei capitoli astutamente programmati. Non manco d'ingegnosità.”
“La scrittura era chiara e a volte persino trasparente ma il modo in cui si susseguivano le storie non portava da nessuna parte.”
“Perché nel corso di laurea in medicina non è incluso un esame di calligrafia?”
“L'ordine alfabetico è qualcosa di sorprendente. Le cose più incoerenti e caotiche sembra essere ordinate nel modo più perfetto.”
“Sto ringraziando un foglio di carta, ma non sono pazzo, un foglio di carta, spesso, mi aiuta a stare meglio.”
“Dovete amare svisceratamente ciò che state scrivendo. Se uno non piange, non ride, né si spaventa per quello che sta scrivendo, o addirittura ciò che scrive non gli piace più di tanto, come può pretendere che questo accada nel lettore? Partecipare fortemente di ciò che si scrive non garantisce di riuscire a creare un libro di valore, ma non partecipare assicura con certezza che ne venga fuori qualcosa di impubblicabile.”