“Guardate dal finestrino dell’altro. Cercate di vedere il mondo come lo vede il vostro paziente.”
“Viviamo in un mondosordomuto di vite blindate, dove ogni incontro ha il sapore di un miracolo. Negli anni, mesi o istanti in cui vive, l’incontro si alimenta di questo: di comunicazione. Non di parole, non è quello: vive di sintonia. Come con le manopole della radio: bisogna aggiustare la ricezione, trovare la lunghezza d’onda dell’altro e finalmente sentire. Sfiorare anche solo un momento la meraviglia dell’unisono: un solo suono, lo stesso suono, un suono così chiaro.”
“Mettersi in ascolto significa identificarsi, vestire i panni dell’altro, immaginare il suo punto di vista.”
“Sono le certezze fragili che ci fanno sentire forti, quando l’unicaforza di cui ciascuno dispone è la tolleranza, invece, la curiosità verso l’altro, l’ascolto, la com-passione. Mettere la passione in comune. Sentire insieme.”
“Partecipavo del dolore e del pericolo del mondo intorno dove cadevano colpi che nessuna bravura poteva contrastare. Andava per i fatti suoi il male e non bastava l’addestramento.”
“Io ci sono, diceva la sua mano sulla ferita, per tutta una musica ti accompagno lontano e ti tengo il dolore nella mano.”