“Il filantropo e il politico si trovano inevitabilmente in alleanza perché hanno le stesse motivazioni, cercano gli stessi fini, esistere attraverso e tramite gli altri.”
“L’Italia politica del dopo elezioni perde due mesi di tempo a discutere di formule politicistiche e lascia che la vita fuori dal Palazzo proceda senza governo. In compenso i leader o presunti tali discutono del modello di governo: elettorale, di scopo, balneare, di servizio, a termine, tecnico, di larghe intese, di coalizione, di unità nazionale. Tanti aggettivi senza sostantivi. E, soprattutto, senza sostanza.”
“Di lavoro parlano sempre volentieri. È un termine che riempie la bocca e acquieta le coscienze. A sinistra, poi, citare «la centralità del lavoro» è un evergreen che assicura applausi a scena aperta in tutte le assemblee. Fate la prova. Presentatevi all’assemblea di un circolo del Pd e guardate quanti applausi raccoglie chi urla: «Lavoro, lavoro, lavoro!». Poi, però, bisognerebbe costruire le condizioni per crearelavoro.”
“Noi, parlo della mia generazione, siamo a un bivio. Dobbiamo scegliere se fare i polli di batteria o avere il coraggio di usare un linguaggio diverso.”
“Berlusconi da solo non ce la farebbe. Ha bisogno di qualcuno che cada nel suo trappolone. Ha bisogno che ogni sua dichiarazione – lungamente studiata – sia accolta da un coro di critiche, che i suoi avversari si lancino sul primo cronista Ansa per manifestare tutto il loro sdegno: ma come, proprio lui adesso dice che dobbiamo tagliare le tasse?”
“Mi ha molto colpito che con un gesto di grande intelligenza il nuovo ministro della Cultura, Massimo Bray, abbia scelto di andare a Pompei da solo, senza privilegi e auto blu, utilizzando le strutture pubbliche. Fedele alla celebre legge di Murphy per cui la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo, il treno della circumvesuviana su cui viaggiava si è bloccato per un guasto. Nessuno avrebbe detto niente se una passeggera non avesse esultato di gioia nel vedere il ministro in mezzo agli altri cittadini, senza lampeggiante e scortato solo dal suo iPod, postandone immediatamente la foto sul profilo Twitter. Il punto è che il ministro ha capito meglio di tanti altri che se vuoi rilanciare Pompei è ovvio che devi smettere di far crollare i muri. Ma devi anche arrivarci con un treno che non sia sudicio, che sia accogliente, che racconti il viaggio che stai per fare. E, già che ci siamo, non si rompa, perché pare che sia un problema non da poco arrivare almeno a destinazione. Dunque il turismo come accoglienza che parte dalle piccole cose.”