Quando Jack Warner lo assunse come sceneggiatore dello studio, Mizner piombò nel suo ufficio con l'elenco telefonico di Los Angeles dicendo "Questo andrebbe bene per un film, peccato ci siano troppi personaggi".
“È come un film di James Bond... e lei è Sean Connery.”
“[parlando di Ugo Tognazzi] Sul set si trovava bene e il segreto è tutto lì. Era capace anche d'addormentarsi 20 minuti, poi svegliarsi e iniziare a girare; per lui il set era un luogo di risposo.”
“Mancano bravi sceneggiatori, con le fiction tv sono costretti a lavorare come in una catena di montaggio.”
Quando ho deciso di raccontare delle storie per il cinema, una delle mie prime sceneggiature è stata "Marrakech Express", un viaggio in Marocco. Per la mia generazione significava il fascino delle casbah, fumare l'hashish, i mercatini. E poi i viaggi nel deserto, questa enorme entità, con una sua grande personalità.
A chi mi chiede di parlare di “western all'italiana” rispondo che parleremo un'altra volta. Odio quel termine: lo trovo riduttivo, superficiale, provinciale.