“Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.”
“Si diventa più buoni perché fin dall’inizio c’è un piacere mai provato nel ritrovarsi con fratelli e amici a farecompagnia alla Liù, a cenare insieme, a bere, a scherzare.”
“Fra il regno del vivente non umano e l’uomo, fra quegli esseri abbaianti e noi ci sono dei varchi cognitivi. È come se cominciassero a entrare in comunicazione due cervelli, due software, due computer di generazioni differenti.”
“Si diventa più intelligenti perché è necessario uno sforzo continuo per capire che cosa diavolo vuole il cane, se ha fame o se ha mal di pancia, se vuole uscire o se si è insospettito per un rumore sul pianerottolo, se finge o se fa sul serio, se ha voglia semplicemente di fare quattro salti o gli sta per venire una colica.”
“Si diventa più sani perché il cane trotta e noi camminiamo, il cane tira e noi resistiamo, il cane vuole correre e noi gli corriamo dietro.”
“Sarà pur vero che il cane non ha memoria ma solo ricordi, non conosce le congiunzioni e le combinazioni della sintassi, ignora le ipotetiche, i «se» e i «ma», i «ma anche», e non segue il filo di una storia. Ma il cane capisce. Guarda, si insospettisce. Ascolta, perlustra. Controlla l’ambiente anche a nostra insaputa, sente parole ricorrenti.”