“- E' tutta la vita che mangio merda per colpa di uomini come lui. - Allora forse il problema sei tu, non lui.”
“L’economia dell’abbondanza – quella che ha caratterizzato gli ultimi due secoli della storiaumana – sta velocemente giungendo alla fine, ma la sua produzione ideologica permane e addirittura si espande spasmodicamente: ultimi fuochi, ma fuochipericolosi, perché potenzialmente in grado di trascinare al disastro immense masse umane già plasmate a immagine dell’egoismo, dello sviluppo infinito, del consumo senza limiti, e molto difficilmente rieducabili a un rapporto di completa stazionarietà con la Natura.”
“La coscienza collettiva è stata sradicata tramite l’eliminazione fattuale dei luoghi di lavoro, delle fabbriche, dove migliaia di individui potevano riconoscersi uguali tra di loro mentre svolgevano le stesse mansioni. Ora gli unici luoghi collettivi, le basiliche dei tempi moderni, sono i grandi magazzini, i mall, dove si arriva in auto, cioè isolatamente, e dove ci si conosce e riconosce soltanto in base alla scelta dei consumi, degli acquisti. Clienti della stessa marca di computer, dello stesso logo di scarpe. Fruitori dello stesso motore di ricerca. Cittadini dello stesso social network. Individui che pensano si possa votare schiacciando il tasto di un computer, cioè ex persone che considerano la democrazia una sommatoria di clic. Conoscere, dialogare, imparare sono divenuti concetti desueti.”
Perché non siamo in una delle “solite crisi”? Perché non è “soltanto” una crisi economica. Perché non è “soltanto” una crisi energetica. Perché non è “soltanto” una crisi demografica. Perché non è “soltanto” una crisi climatica, ambientale, ecologica. Perché non è “soltanto” una crisi dell’acqua. Perché non è “soltanto” una crisi dei rifiuti. Il perché di fondo risiede nel fatto che tutte queste crisi sono strettamente interconnesse.
“Una crescita infinita in un sistema finito di risorse è impossibile. Affermarlo oggi sembra un’ovvietà. Non lo è.”
“L’Europa è immersa in una crisi senza precedenti dalla Seconda guerra mondiale. È il più illustre esempio, su scala continentale, di eterogenesi dei fini.”