“Non v'è nulla di più delizioso dell'ingenua e presuntuosa esaltazione che la razzaumana fa di se stessa: senza ombra di vergogna o di modestia, l'umanità sostiene di essere l'opera più nobile di Dio.”
“La prima coppia umana, creata in un giardino il giorno sesto, ebbe sopra di sé la prima notte sconfinata. A loro insaputa spuntò nei corpi l’appetito, la sete, l’entusiasmo e il sonno. La prima notte, sconosciuta, sembrò a loro il resto del giorno uno, sbriciolato in puntini luce. Non sapevano se sarebbe tornato il sole, allora si abbracciarono. Le bocche si trovarono accanto e inventarono il bacio, il primo frutto della conoscenza. Era mercurio quella conoscenza, un liquido sensibile alla temperatura dei corpi. So quella prima volta perché l’ho avuta anch’io quell’ora sulla bocca, nel loro identico istante, su una sabbia di mare, il cielo scoperchiato sulla testa.”
“Si mette nella propria arte ciò che non si è stati capaci di mettere nella propria esistenza. È perché era infelice che Dio ha creato il mondo.”
“Un Dio presuppone una creazione, vale a dire un istante in cui non c'era nulla, oppure un istante in cui tutto fu nel caos. Se l'uno o l'altro di questi stati era un male, perché il vostro stupido Dio ha permesso che sussistesse? Era un bene? Perché lo cambiò?”
“La distruzione, quindi, come la creazione, è uno dei mandati della Natura.”
“Io sono Ubik. Prima che l’universo fosse, io ero. Ho creato i soli. Ho creato i mondi. Ho creato le forme di vita e i luoghi che esse abitano; io le muovo nel luogo che più mi aggrada. Vanno dove dico io, fanno ciò che io comando. Io sono il verbo e il mio nome non è mai pronunciato, il nome che nessuno conosce. Mi chiamano Ubik, ma non è il mio nome. Io sono e sarò in eterno.”