“Sempre in Alessandria si raccontava questa storiella:- Sai come si salva un monaco che annega?- No.- Tanto meglio.”
“Sul cazzo di fra Biondo ardito e scaltro dimenandosi ben suor Cleofasè ruppe i coglioni al frate e il culo a sé. Utrum deve dolersi l'un dell'altro?”
“Per torsi il mal di madre suor Prudenza che le impedì sue sante orazioni, si fe' chiavar da due frati ghiottoni. Meritava di ciò far penitenza?”
“Suor Marta la lussuria avea nel sesso e volendo la carne lacerare, prese un cazzo di vetro d'un commesso e con la potta cominciò a scherzare; ma spinta dal furore a un colp'istesso volendo tutto dentro farlo entrare, le si ruppe la potta e 'l cul che è peggio. Utrum se per far ben fe' sacrilegio?”
“De' gesuiti il padre sacristano per raffrenar la sua lussuria tanta, cacciò il cazzo e i coglion nell'acqua santa. Fu caso meritorio oppur profano?”
“Nei gran caldi di luglio frate Alberto, per schivar l'ozio e tutti gli altri vizi, menava il cazzo a tutti i suoi novizi. Fu questa opra profana ovver di merito?”