“Cosa sto facendo? Sto parlando al telefono da solo, perché c'è un uomomorto dall'altra parte di questa linea.”
“Aveva spesso sognato, nel profondo di certi pomeriggi di solitudine, che il telefono suonasse e che una voce dolce gli desse appuntamento. Si ricordava il titolo di un romanzo che aveva letto: Le Temps des rencontres, il tempo degli incontri. Forse per lui quel tempo non era ancora finito. Ma la voce di poco prima non gli aveva ispirato fiducia.”
“Bisogna riuscire a divulgare una convenzione valida per tutti: come comportarsi quando cade la linea tra due che stanno al telefono. Secondo me, deve richiamare quello che aveva chiamato. Sarebbe bene mettersi d’accordo tutti, una volta e per sempre. Perché di solito ci riprovano tutti e due – o attendono tutti e due che ci riprovi l’altro. O dicono all’unisono: vabbe’, ci sta provando lui, oppure continuo a provarci io. E in ogni caso, nel momento in cui si decide di provare, l’altro risulta occupato perché ci sta provando anche lui. Una regola che desse un’indicazione precisa e incontrovertibile, rasserenerebbe molto gli animi.”
“Quanti sms ci sarebbero in meno se si eliminassero tutti i messaggi con scritto: «ok»?”
“Mi piacerebbe che il mio telefono squillasse forte se sto per dimenticare una cosa fondamentale nella mia vita e che non mi disturbasse se sto facendo qualcosa di molto importante e l'informazione che sta arrivando è meno rilevante di ciò che sto facendo.”
“- Barabba: Devo fa' 'na telefonata, che ore so'?- Ricky: Sono quasi le cinque.- Barabba: Ah, allora ce sta ancora... senti, famme sto numero: 0 - 6 - quattro volte 7 e poi 2. Fai tre squilli, attacchi e poi richiami.- Ricky: Che cos'è, la NASA? A chi telefoni?- Barabba: A mamma!”