“Sfigatto non può tirare lo sciacquone, è un gatto!”
“Eravamo di ritorno da un bagno, e, a mezza via per il corso, un gatto balzò fuori da una delle case di fronte, e cominciò a trotterellare nella via. Montmorency diede un latrato di gioia — il grido di un grave guerriero che vede il nemicocaduto nelle sue mani — la specie di grido che Cromwell avrebbe potuto cacciare quando gli Scozzesi scesero per la collina — e si scagliò dietro la preda.”
“Detesto la vita di tipo coniugale e ho un solo grande amore, la mia gattina Choupette: è una presenza meravigliosa, morbida, sfuggente, soprattutto silenziosa.”
Abba Saffo, che era la semplicità in persona, quando il Vescovo di Alessandria fu ospite del suo monastero, fece servire al prelato uno spezzatino di lepre.- “Ottima, e cucinata con grande amore” – disse il Vescovo.- “Oh, quanto a questo, sì. Era il mio gatto preferito”.
“Un giorno un vescovo venne a visitare la comunità monastica di abba Bessarione, la cui delicatezza d’animo era universalmente nota. L’anziano, desiderando onorare il vescovo, che sapeva un po’ incline alla gola, si diede molto da fare per preparargli un degno desinare.Ma quando il pastore gli disse:- Abba, spero che non avrai ammazzato il gatto per prepararmi questa lepre…non poté trattenersi:- No, pastore, ne ho usato uno che ho trovato già morto…”
“Fare le fusa è come sorridere ad alta voce.”