“Credo che se c’è una cosa che può fare il cinema italiano, sofferente da tanti punti di vista in questo momento, è proprio raccontare la nostra identità, attraverso linguaggi che appartengono ad un cinema più popolare come quello americano.”
“Raccontare ai giornalisti stranieri la politica culturale italiana non è cosa semplice. Bisogna prima di tutto cercare di non ridere.”
“Il razzismo in Italia è un problema molto sentito soprattutto dai razzisti. I razzisti si dividono in due categorie: quelli che non vogliono pagare le tasse e quelli che non vogliono pagare la birra. I primi si chiamano legaioli, i secondi ‘skinheads’. Entrambi da alcuni vengono definiti di destra, ma possono sorgere evidenti differenze ideologiche quando il barista è un legaiolo e il cliente uno ‘skinheads’, difficile viceversa.”
“Il mio paese è l'Italia. A ovest a sud e a est è bagnato dal mare, a nord dalle montagne: i mari stan fermi immoti, le montagne ogni tanto scivolano. Il mio paese ha dei problemi interni ed esterni. Al sud ci sono le autobombe; a est le alghe, a nord le tangenti, a ovest gli incendi e al centro Antonello Venditti.”
“In questo Paese l’invidia si coltiva come un valore. Una strana sorta di guerra civile strisciante continua ad avvelenare gli animi.”
Ritengo che in Italia vi siano molti registi di talento, anche molto giovani. L’industria dovrebbe aprirsi anche a loro, senza ritenere (implicitamente), che esista un’età prima della quale “fare il regista è impossibile”.