“Sono sempre stato un ammiratore. Io considero indispensabile il dono dell'ammirazione se uno vuole significare qualcosa; io non so dove sarei senza di essa.”
“Siamo così presuntuosi che ci piacerebbe essere noti in tutto il mondo, anche da persone che nasceranno solo quando saremo già morti. Ma la nostra vanità è tale che la buona opinione di una mezza dozzina di persone intorno a noi ci dà piacere e soddisfazione.”
“Non è necessario, perché siete duca, che vi stimi; ma è necessario che vi saluti.”
“Così elevato è il nostro concetto dell'animaumana, che non possiamo tollerare di esserne disprezzati, e di non godere della stima di qualcuno. Tutta la felicità degli uomini consiste in questa stima.”
“La nostra presunzione è tale che vorremmo essere conosciuti dal mondo intero e anche da quelli che verranno quando non ci saremo più. Ma siamo così vani che la stima di cinque o sei persone attorno a noi ci fa piacere e ci soddisfa.”
“La vanità è a tal punto radicata nel cuore dell'uomo che un soldato, un attendente, un cuciniere, un vessillifero si vantano e vogliono degli ammiratori. E anche i filosofi li vogliono, e quelli che scrivono contro tutto ciò vogliono la gloria di avere scritto bene, e quelli che leggono vogliono la gloria di averli letti, e anch'io che sto scrivendo ho forse questo desiderio, e forse quelli che lo leggeranno...”