“Chi si astiene dal mangiare la carne martoriata degli animali uccisi avrà lo spiritosanto e la verità.”
“Quand'ero bambino, avevo un'anatra che sembrava convinta che io fossi sua madre. Mi seguiva dappertutto. Quando andammo in vacanza, un vicino si offrì di pensarci lui. Al nostro ritorno, mi precipitai a chiedergli se la nostra anatra era stata buona. «Squisita», fu la risposta. Da quel giorno sono sempre stato un vegetariano. Non riesco a mangiare niente che abbia occhi. Il loro rimprovero è troppo severo.”
“Molti anni fa, quando ero solo vegetariano, incontrai il fantastico Cesar Chavez, che mi disse: «Se vuoi prevenire la sofferenza degli animali, la prima cosa a cui dovresti rinunciare sono uova e latte, perché gli animali che li producono conducono la più infelice delle esistenze. Faresti meglio a mangiare carne e smettere di mangiare uova e latticini». Ero sconvolto, perché non avevo alcuna intenzione di mangiare carne, ma non avevo mai pensato di rinunciare a uova e latticini. Ma quando esaminai a fondo la questione capii che aveva ragione, e adesso, a distanza di anni, dopo aver studiato l'argomento da vicino, so per certo che era nel giusto, per via del trattamento crudele inflitto agli animali allevati per questi prodotti.I vantaggi di una dieta vegana sono enormi e riguardano la nostra salute, l'ambiente e gli animali. ”
“Un animale per me non è un pasto, ma un essere vivente. E con il vegetarianesimo si risolverebbe gran parte della tragedia della fame nel mondo.”
“È stato sostenuto [...] che il fatto che le diverse specie di bruti siano state create per predarsi a vicenda offre una sorta di analogia la quale prova che è previsto che la specie umana si nutra di esse, [ma] l'analogia su cui si insiste è estremamente debole; poiché i bruti non hanno la possibilità di mantenersi in vita con altri mezzi, e noi l'abbiamo; l'intera specie umana potrebbe infatti vivere esclusivamente di frutti, legumi, erbe e radici, come fanno in realtà molte tribù di indù”
“Noi uomini non osavamo neppure assaggiare la carne bovina, non immolavamo animali vivi, ma libagioni, frutti guarniti di miele e altre offerte di analoga purezza. La carne, invece, la rifiutavamo, perché ritenevamo un'empietà sia il consumarla, sia il macchiare di sangue gli altari degli dèi. Insomma, i nostri antenati realizzavano quell'ideale di vita, cosiddetto orfico, che consiste nel mangiare ogni cibo inanimato e nel rifiutare ogni cibo animale. ”