“Alla libertà dell’uomo libero sempre più viene preferita la servitù del cortigiano.”
“Aglio, oglio, pummadoro, sale, pepe, pinoli, olive nere di Gaeta, uvetta sultanina, prezzemolo e fettine di pane abbrustolito.”
“Sentì che la notte aveva cangiato odore: era un odore leggero, fresco.”
“Cammareri eleganti, servizio discreto, inappuntabile, posateria lussuosa, conto da infarto, ma quanto al dunque, alla sustanza, servono piatti che pàrino preparati da un cuoco in stato di coma irreversibile.”
“Il profilo della parte più alta della collina di marna candida s’incideva contro l’azzurro del cielo terso, senza una nuvola, ed era incoronato da siepi di un verde intenso. Nella parte più bassa, la punta formata dagli ultimi gradoni che sprofondavano nel blu chiaro del mare, pigliata in pieno dal sole, si tingeva, sbrilluccicando, di sfumature che tiravano al rosa carrico.”
“Le parole che dicono la verità hanno una vibrazione diversa da tutte le altre.”
“Non c’era stato un tempo nel quale esistevano altri verbi? Pensare, meditare, ascoltare e, perché no?, bighellonare, sonnecchiare, divagare?”
“Lei non si vuole fare pirsuaso che tanto io quanto lei siamo stati pigliati per il culo da quella testa fina di Balduccio Sinagra.”
“Nel ’68 avevano solamente fatto teatro, indossando costumi e maschere di rivoluzionari.”
“Piattopovero, patate e cipolle messe a bollire a lungo, ridotte a poltiglia col lato convesso della forchetta, abbondantemente condite con oglio, aceto forte, pepe nero macinato al momento, sale.”
“Possibile che ogni telefonata con Livia si doveva concludere con una sciarriatìna? Andare avanti così non si poteva, una soluzione bisognava assolutamente trovarla.”
“Raggiunto il fondo di uno qualsiasi di questi strapiombi, ci avrebbe immancabilmente trovato uno specchio. Che rifletteva la sua faccia.”
“Dai finestrini aperti dell’auto gli arrivavano gli odori di una notte di mezzo maggio, ventate di gelsomino dai giardinetti delle ville alla sua destra, folate di salmastro dal mare a sinistra.”
“Nisciuna pausa può essere concessa in questa sempre più delirante corsa che si nutre di verbi all’infinito: nascere, mangiare, studiare, scopare, produrre, zappingare, accattare, vendere, cacare e morire. ”
“Quella Sicilia di giorno in giorno scompariva fatta di terra avara di verde e d’òmini avari di parole.”