“- Antonio: Io mi sposo la sua amica... e lei mi fa il contratto?- Toti: Sposo?! Parolona! Non è propriamente una studentessa.- Antonio: L'avevo intuito.”
“Felicità è avere per mestiere la propria passione.”
“Non faccio un lavoro da cui dipendono le sorti del mondo, questo mi è ben chiaro. Faccio solo tv, solo canzonette.”
“Facciamo qualcosa per gioco se ce ne attendiamo gioia, piacere, altrimenti non svolgiamo questa attività. Nel lavoro accade invece, proprio grazie all’indipendenza dei risultati, che si svolgano attività anche spiacevoli o pericolose, in quanto la piacevolezza deriva soltanto da ciò che otterremo. La differenza da entrambi dallo studio è che in quest’ultimo caso i risultati sono differiti nel tempo o per lo meno il loro uso è rimandato per una futura professione, mestiere, arte.”
“- Click: Ti presento Vincenzina, vedova bianca. Suo marito è un martire del lavoro: è volato giù dall'ultimo piano di un palazzo in costruzione.- Palmambrogio Guanziroli: Capogiro?- Click: Capomastro.”
“Sono le 8 passate, e il mio lavoro è finito! Lei mi vede ma io non ci sono!”
“Si è scoperto che il lavoro è il grande conquistatore, che arricchisce e costruisce le nazioni meglio delle più eroiche battaglie.”
“Sentivo di dover lavorare sodo per dimostrare di meritare quel posto da artista, non solo perché ero una donna. Volevo provare qualcosa a me stessa più che a loro.”
“Mi hanno assunto alla Disney nel 1987 perché ero una donna.”
“Se il tuo sogno è un grande sogno, e se tu vuoi che la tua vitafunzioni al livello superiore al quale tu dici di voler arrivare, non c’è scorciatoia al lavoro che ti ci vuole per arrivarci.”
“Ai giorni nostri, la parte peggiore del lavoro è ciò che capita alla gente quando smette di lavorare.”
“La coscienza collettiva è stata sradicata tramite l’eliminazione fattuale dei luoghi di lavoro, delle fabbriche, dove migliaia di individui potevano riconoscersi uguali tra di loro mentre svolgevano le stesse mansioni. Ora gli unici luoghi collettivi, le basiliche dei tempi moderni, sono i grandi magazzini, i mall, dove si arriva in auto, cioè isolatamente, e dove ci si conosce e riconosce soltanto in base alla scelta dei consumi, degli acquisti. Clienti della stessa marca di computer, dello stesso logo di scarpe. Fruitori dello stesso motore di ricerca. Cittadini dello stesso social network. Individui che pensano si possa votare schiacciando il tasto di un computer, cioè ex persone che considerano la democrazia una sommatoria di clic. Conoscere, dialogare, imparare sono divenuti concetti desueti.”
“La donna senza amore è come l'uomo senza lavoro.”
“Non ci può essere alcuna reale libertà o democrazia, finché gli uomini che lavorano in un’impresa non controllano anche la sua gestione.”
“Io non volevo lavorare. Era semplicemente questo. Io non avevo fiducia nel lavoro, non mi piaceva. Io pensavo che fosse una cosa molto brutta che era stata sfortunatamente inventata dalla razzaumana per se stessa.”