“Io sono nato in una fredda sera di inverno esattamente il 4 agosto alle diciannove e venti ossia otto meno quaranta, in questa stanza... mentre nel piano di sotto mia madre passeggiava nervosamente su e giù fumandosi un sigaro di marca Minghetti.”
“Cara madre mia, per poco non mi smarrivo anch'io. Hai visto? Ma l'amore puro che tu mi hai dato fino a un istante prima di morire è come una fiamma che mi accompagna, perennemente accesa, che mi permette di vedere anche al buio, come una poiana. È quella che mi ha salvato, mamma, da quel pozzo nero. Paulie non l'aveva quella fiamma. Il buio l'ha travolta. E così è dovuta volare via. Io me la sogno ancora, ogni notte, e credo che continuerò a sognarla. E sai una cosa? Adesso mi ricordo sempre il tuo viso. Ogni volta che penso a te alzo gli occhi e vedo il tuo viso. Il viso della mia mamma. Come una fiamma accesa, su, nel cielo.”
“Le esperienze alle quali sottostà il bambino in contatto con il corpo della madre costituiscono il suo primo e fondamentale mezzo di comunicazione, il suo primo linguaggio, la sua prima entrata in contatto con un altro essereumano, l’origine del contattoumano.”
“- Ti voglio talmente bene cara.- E io di più.- E io anche più del tuo più.”
“Nessun affetto nella vita uguaglia quello della madre.”
Dalle altre femmine, uno può salvarsi, può scoraggiare il loro "amore"; ma dalla madre chi ti salva? Essa ha il vizio della santità... non si sazia mai di espiare la colpa di averti fatto, e, finché è viva, non ti lascia vivere, col suo amore.