“Con questo mestiere avere una famiglia non è facile: con una moglie la sera ogni tanto ci devi stare, e un figlio la domenica devi portarlo a messa o a giocare a pallone. A chi ci ha provato, infatti, non sempre è andata bene.”
“Dicono che quando ti addormenti in braccio alle persone, quelle persone fanno parte della tua famiglia … io non mi ero mai sentito così bene! Mai!”
“Il ruolo del padrone di casa non gli apparteneva; del resto era logico, visto che la vita mondana era un’esigenza e un’invenzione che non lo riguardava.”
“Nella nostra famiglia si ammalano tutti di gravi malattie e muoiono soffrendo da cani. Forse è una cosa ereditaria. Ci mettono un tempo incredibile a morire. Al punto che verso la fine non si rendono conto nemmeno loro se sono vivi o morti. Quel po’ di coscienza che gli resta serve solo a provaredolore e sofferenza.”
“Benedetto sempre sia il rispetto per la carne della nostra carne, ma la strada e l’averci giocato insieme offre ai bambini una più alta dimensione di parentela, che nemmeno da adulti sarà mai dimenticata.”
“Non c’è stato di famiglia che possa vincere la battaglia contro i pomeriggi di sole estivo in cui si è riusciti a infilare il primo pallone in porta tra le grida dei compagni, o liberato insieme una libellula gigante entrata per sbaglio in un retino per farfalle. Cosa può il richiamo del proprio sangue contro la consapevolezza di essere stati la causa involontaria del primo sangue sgorgato dal ginocchio di un amico?”