"Non è poi così grande, - dichiarò una volta un'attricerivale parlando della leggendaria Tallulah Bankhead, - Posso rubarle la scena in qualsiasi momento". "Cara, - replicò Tallulah, - io posso rubarti la scena senza nemmeno essere sul palco!" In occasione del loro spettacolo successivo, la Bankhead decise di provare la sua affermazione. In una scena, mentre la sua rivale era impegnata in una lunga conversazione telefonica, Tallulah doveva mettere giù il bicchiere di champagne dal quale aveva bevuto ed uscire di scena. Quella sera, mise attentamente il bicchiere mezzo pieno in una posizione precaria, sporgente dal bordo del tavolo, a mezz'aria... e se ne andò. Il pubblico - in ansia, si mise a fissare il bicchiere in pericolo - ignorando completamente l'altra attrice.

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Clifton Paul Fadiman
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Nato 15 maggio 1904 a Brooklyn, New York
Morto 20 giugno 1999 a Sanibel Island

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“Tarquinio il Superbo per impossessarsi di Gabi, una città che sorgeva tra Roma e Preneste, mandò il figlio Sesto presso i gabini. Questo ottenne tanto favore e simpatia che i gabini ritennero che fosse un condottiero mandato loro per grazia divina. E Sesto: Quando vide di essere abbastanza forte per potere prendere l’iniziativa, mandò uno dei suoi fidi a Roma per chiedere al padre che cosa dovesse fare, dal momento che gli dei avevano concesso di poter disporre tutto a Gabi. A questo ambasciatore il re non diede alcuna risposta, forse, penso, poiché non era certo della sua fedeltà; ma pensoso andò nel giardino della reggia, seguito dal messaggero del figlio; e passeggiando in silenzio si racconta che troncasse con un bastone le teste più alte dei papaveri. Il messo, stancatosi di chiedere e di aspettare inutilmente risposta, ritenendo la sua missione vana, ritornò a Gabi; riferì quel che aveva detto e quel che aveva visto, dicendo che il re, o per rabbia o per odio o per il suo caratteresuperbo, non aveva detto parola. Sesto quando capì che cosa volesse il padre e che cosa gli ordinasse con il suo silenzio enigmatico, eliminò i cittadini più in vista della città, alcuni accusandoli davanti al popolo, altri facendo leva sull’odiopopolare che si erano attirati. Molti furono uccisi in pubblico, altri contro cui non riusciva a trovare una plausibile accusa, furono uccisi segretamente. A qualcuno fu permesso di lasciare volontariamente la città, altri furono esiliati e gli averi degli assenti furono divisi come quelli degli uccisi.”

~ Cit. Tito Livio




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