“Principio e fine di ogni bene è la soddisfazione del ventre, e al ventre si riporta tutto ciò che è superfluo e ogni marchingegno umano.”
“Il primo giorno consumo le derrate predisposte dalla mia consorte nel frigorifero: zuppe, caponate e insalate di quinoa. Poi, terminate le riserve, sono costretto a entrare in quel noto luogo di perdizione comunemente chiamato «supermercato». In genere scavalco con un sol balzo la zonaverdura che si trova all’entrata: la conosco a memoria, come la strada tra casa e scuola. Subito si apre il sipario sul settore che prediligo da sempre: il frigoriferone dei latticini. Davanti a me, allineati e luccicanti, osservo yogurt millefrutti, parmigiani invecchiati trentasei mesi, burri saporiti, formaggi di ogni consistenza e nazione. Mi lascio inebriare dall’odore del gorgonzola, del camembert e del piú ruspante provolone. Riempio i polmoni di aria proibita ed eccitante. YouPorn non è niente in confronto al frigoriferone dei latticini. Ho un’erezione imbarazzante e temo che la commessa di mezz’età se ne accorga.”
“Chi ha mai trovato la felicità in un tramezzino?”
“Non c’è nient’altro da fare che bere, mangiare, scopare, drogarsi e ammazzare.”
“L'anima dell'uomo ha radici nello stomaco. Chiunque scrive molto meglio dopo una bistecca di manzo e una pinta di whiskey che non dopo una tavoletta di cioccolata da cinque cents. Il mito dell'artistamorto di fame è una balla.”
“Dovevamo mangiare. E mangiare e rimangiare. Eravamo tutti disgustosi, condannati ai nostri compitini sporchi. Mangiare, scoreggiare, grattarci, sorridere e santificare le feste.”