“Mandami un segno, oh Signore. Io sono come il tuo servo, Mosè, solo che non sarò così a buon mercato.”
“I dieci segreti dell’amanteperfetto1. Dare priorità alla soddisfazione della donna2. Cominciare ad accendere la passione molto prima che si arrivi a letto3. Chiedere alla donna cosa preferisce4. Variare i preliminari5. Non essere mai scontato6. Essereforte, ma mai violento7. Possedere una buona tecnica8. Variare le posizioni9. Rilassare il partner10. Mandare messaggini romantici sul telefono, prima e dopo.”
“I dieci errori degli amanti scadenti1. Iniziare troppo tardi, quando lei è stanca2. Saltare i preliminari3. Preliminari troppo veloci4. Nessuna variazione5. Giungere al coito troppo rapidamente6. Dimenticarsi di chiedere alla donna cosa la rende felice7. Durata complessiva dell’amplesso troppo breve8. Poco romanticismo9. Esigere il sesso come se fosse un diritto10. Essere troppo rozzi e maneschi.”
Due giovani lavoravano entrambi nella stessa azienda da anni e furono sconvolti quando, senza preavviso, l'impresa chiuse e si ritrovarono disoccupati. Tutti e due si misero a cercare un lavoro. Il primo giovane era preoccupatissimo. Odiava l'idea di cambiare, impararecosenuove e conoscere nuovepersone, ma si obbligava a ricordare che non aveva scelta se voleva guadagnare. L'altro prendeva le cose con più filosofia, e pensava al cambiamento come un'opportunità per crescere. Senza saperlo, fecero un colloquio per un posto nella stessa azienda, molto simile a quella che avevano lasciato. Il primo giovane si agitò sulla sedia per tutta la durata del colloquio e verso la fine gli chiesero se aveva delle domande. "Sì, - disse, - potrebbe dirmi come sono le persone che lavorano qui?" L'uomoanziano e saggio che gli faceva il colloquio, si sporse verso il giovane, che stava dall'altra parte del tavolo, e gli rispose: "Mi parli prima del posto che ha lasciato. Com'erano le persone lì?" "Non un granché, devo confessare - disse il ragazzo, con una certa foga - erano persone difficili, litigiose e testarde". "E allora mi rincresce dirle che troverebbe qui la stessa situazione" disse il vecchio. Il giorno successivo arrivò al colloquio l'altro giovane, e anche a lui fu chiesto se aveva delle domande. "Oh, sì - disse allegramente - mi potreste dire come sono le persone che lavorano qui?" Di nuovo, il vecchio rispose: "Mi dica prima qualcosa sul posto che ha lasciato. Com'erano i suoi colleghi?" "Deliziosi! - si entusiasmò il ragazzo - erano pieni di calore ed affettuosi, cortesi e gentili. Mi è dispiaciuto molto andarmene". Il vecchio gli disse con un sorriso: "In questo caso, sono lieto di dirle che troverà qui persone dello stesso tipo".
Un giovedì santo, 4 aprile 1985, tra luci meridiane ed elettriche al riflesso del rosso paonazzo dei prelati in processione al seguito del Papa, un sorridente cerimoniere polacco allungava braccia e mani per salutare cardinali e vescovi dei primi posti fin dove arrivava, ripetendo: "Voi siete le pilastre della Chiesa, le pilastre, le pilastre, auguri, grazie!...". Un prelatoanziano, tardo d'orecchio, si chinò verso il vicino e domandò: "Pollastre a chi?".
La celebre biblioteca di Alessandria d’Egitto, che era la più ricca e la più celebre dell’antichità fu devastata dai soldati di Cesare e tre secoli dopo dai seguaci del patriarca cristiano della città scatenati alla ricerca di testi “pagani” da epurare. Infine nel 642 fu definitivamente rasa al suolo e incendiata dai soldati musulmani, guidati dal generale arabo Amir che, appena conquistata la città, non sapendo cosa fare della biblioteca chiese consiglio al califfo Omar, discendente diretto di Maometto e massima autorità dell'Islam: e questi rispose che i suoi settecentomila volumi dovevano in ogni caso essere tutti bruciati, perché se contenevano cose conformi al Corano erano inutili mentre se contenevano cose difformi dal Corano erano eretici. Ci furono così sottratti 400 mila volumi in cui era concentrata la saggezza e l’esperienza degli antichi popoli.