“Noi stiamo già sopportando le conseguenze delle sceltepolitiche di un passato remoto o recente. L’oggi è già quel domani che ieri il cattivo economista vi consigliava di ignorare.”
“Molte persone sono come prigioniere, pensano solo al futuro o vivono nel passato. Non sono nel presente, e il presente è dove tutto ha inizio.”
“Gli uomini nascono ogni giorno, dipende solo da loro se continuare a vivere il giorno di ieri o cominciare di sana pianta il nuovo giorno, l’oggi.”
“Ogni secondo che passa è come una porta che si apre per far entrare ciò che ancora non è successo, quello a cui diamo il nome di futuro, ma, sfidando la contraddizione con quanto si è appena detto, l’ideacorretta sarebbe forse che il futuro è solo un immenso vuoto, che il futuro non è altro che il tempo di cui l’eterno presente si alimenta.”
Già morta, già cosa, quando ancora dobbiamo viverla, la nostra epoca è sola nella storia e codesta solitudine storica influisce fin sulle nostre percezioni: ciò che noi vediamo "non ci sarà più"; si riderà delle nostre ignoranze, ci si indignerà delle nostre colpe. Quale risorsa ci rimane?
Vivere richiede attenzione. Noi invece siamo sempre sospesi tra il passato (rimuginando sulle occasioni perse o su eventi oramai accaduti) e il futuro (cercando di immaginarci tra qualche anno, sperando in cambiamenti o angosciati dalle prospettive che ci si parano davanti) dimenticando l’unico “tempo” che ci è davvero dato di vivere: il presente.