“C'è troppa vita nei ragazzi, troppe persone da amare, troppe cose da scoprire per farsi abbattere da ciò che accade ai padri... o alle madri.”
E' che non è vero che i figli hanno la loro vita, hanno anche la nostra vita, e noi abbiamo la loro. [...] Ma noi non chiediamo più nulla ai figli, neanche "come stai". Abbiamo paura di disturbare. Di interrompere il loro sonno chiamato giovinezza. Quando gli chiediamo di studiare, siamo patetici. Glielo chiediamo così, perché si fa, perché ci è rimasto dalla tradizione che un figlio deve studiare, ma non lo sappiamo neanche più bene noi perché; e loro lo sentono che glielo chiediamo senza scopo, sentono che dietro quella richiesta c'è il vuoto. Perché in fondo non c'è più niente che vogliamo da loro.
“C’è un momento della vita in cui ci si rende conto di essere diventati i genitori dei propri genitori.”
“Mamma e Arnold decisero che volevano viaggiare in giro per il mondo. A settant’anni, eh?”
“Credevo che fossero i figli a creare grattacapi ai genitori. Non va così, di solito?”
“I tasmaniani, presso i quali l'adulterio era sconosciuto, sono oggi una razza estinta.”