“- Quanto sei alto?- Un metro e settantanove, signora.- Lascia stare i metri, parliamo dei centimetri.”
“Nel voltare in italiano i Racconti delle fate m'ingegnai, per quanto era in me, di serbarmi fedele al testofrancese. Parafrasarli a mano libera mi sarebbe parso un mezzo sacrilegio. A ogni modo, qua e là mi feci lecite alcune leggerissime varianti, sia di vocabolo, sia di andatura di periodo, sia di modi di dire: e questo ho voluto notare qui in principio, a scanso di commenti, di atti subitanei di stupefazione e di scrupoli grammaticali o di vocabolario.Peccato confessato, mezzo perdonato: e così sia.”
“I ragazzi che vogliono fare di loro capriccio e a modo loro, prima o poi se ne pentono.”
“La miseria, quando è miseria davvero, la intendono tutti: anche i ragazzi.”
“Come siamo disgraziati noialtri poveriragazzi! Tutti ci sgridano, tutti ci ammoniscono, tutti ci dànno consigli. A lasciarli dire, tutti si metterebbero in capo di essere i nostri babbi e i nostri maestri.”
“L'uomo, per tua regola, nasca ricco o povero, è obbligato in questo mondo a far qualcosa, a occuparsi, a lavorare. Guai a lasciarsi prendere dall'ozio! L'ozio è una bruttissima malattia, e bisogna guarirla subito, fin da ragazzi: se no, quando siamo grandi, non si guarisce più.”