“In passato si pensava alla facoltà creativa dell’uomo attraverso un’immagine aerea: l’ispirazione.”
Carmelo Bene o Giorgio Morandi non erano preoccupati della propria “creatività”: avevano da lavorare.
La “Paglia e fieno alla boscaiola” era stata tradotta poeticamente, pure con la rima, in Straw and hay in the forrester way. Nel leggere il menù, mia madre visualizzava un turista che temeva di vedersi arrivare un piatto di erbe e fieno “alla moda del guardaboschi” e rideva da sola.
“Informare è dare una forma all’opinione pubblica: i media non sono semplici trait d’union fra un emittente e un pubblico ma ambienti, e prima ancora che informazione devono offrire avvolgimento e coinvolgimento.”
Il servizio di pagamentovia Internet del biglietto ferroviario ha preso il nome di ticketless, ma non sia mai detto che si possa vivere senza pezzi di carta: uno scontrino verrà emesso dal controllore che avrà verificato la correttezza della vostra posizione, e quello scontrino verrà chiamato, dando gioie puerili ai più scafati lessicografi, proprio ticketless. E così, con un tuffo nel globish, un biglietto si può chiamare “senzabiglietto”. Nel Paese delle Meraviglie Alice ne ha viste di più banali.
“TREESPOTTING Guardare l’ontano.”
“Chi mostra le pagliuzze altrui espone le proprie travi al ludibrio del suo prossimo.”
Uno studio lessicale sul termine “creatività”, o meglio sull’inglese creativity, mostrerebbe che il suo più largo uso non è avvenuto nell’ambito e nell’epoca dell’estetica romantica, quando pure più si parlava di “creazione” a proposito dell’invenzione artistica e quando più l’artista pareva essere dotato di virtù sovrannaturali e demiurgiche. La creativitàcompare invece a metà del Novecento e il suo luogo è l’incrocio fra la cultura e i mass-media. La vera mitologia della creatività si innesta su usi della parola (e dell’area concettuale) di tipo non direttamente artistico, o non pienamente artistico. Gli ambiti a cui la creatività è stata associata più di frequente, e quasi per antonomasia (sino a qualificare i rispettivi addetti come “creativi” o le sue produzioni come “creazioni”) sono la pubblicità e la moda prêt-à-porter. Entrambi (come il loro intreccio) sono impensabili senza comunicazioni di massa.
“I creativi arrivano quando i creatori se ne sono andati.”
“Senza creatività si avranno difficoltà di adattamento, non si affronteranno i problemi, si resterà sulle proprie posizioni. La mancanza di creatività diventa quindi un problema della collettività, poiché una società di uomini creativi è anche una società di uominiliberi, e viceversa.”
“STO CERCANDO UN LIBRO DA SPIAGGIA Le do Gödel?”
“Ho fatto mettere una cappa in kucina.”
Mio nonno era talmente aggressivo e arrogante che sulla sua tomba, sotto la foto, c’era scritto: “Cazzo guardi?”
“Un brufolo per lo zioinglese: foruncle.”
“Le gioie della vita sono le vere torri e i veri ponti.”