“Se siete ingrassati abbastanza perché questo vi disturbi, è perché mangiate con uno scopo diverso da quello del solo nutrirvi.”
“La motivazione intrinseca o automotivazione, legata al piacere di sentirsi capaci, ha una base biologica profonda. Da essa dipende la nostra sopravvivenza come animali non specializzati che nascono con un cervello incompiuto. Questo tipo di spinta motivazionale genera più impegno di qualsiasi altra motivazione basata su rinforzi esterni (autorità, sanzioni, incentivi).”
“Una società demotivata condanna i suoi membri a non diventare mai padroni della propria vita.”
“Entrare in sintonia con le motivazioni intrinseche altrui, fare sentire le persone capaci, riconoscere le loro competenze e i loro progressi: tutto ciò ha effetti molto più potenti sulla motivazione che non il ricorso agli incentivi o all’autoritarismo. Avere fiducia nelle capacità altrui è un preciso comportamento, non una scommessa. Si può sempre attuare e dà i suoi frutti.”
“Esistono due tipi di demotivazione. Quella da basso senso di autoefficacia, che mi impedisce di raggiungere gli obiettividesiderati perché me li fa apparire impossibili. E quella da scarse capacità volizionali: qui so di poter raggiungere l’obiettivo «se volessi», ma non ho abbastanza disciplina, o non sono disposto a faticare per farlo. Se si vuole alzare la resilienza personale, cioè la capacità di far durare la propria automotivazione, bisogna lavorare su tutti e due i fronti: alzare il senso di autoefficacia, e aumentare le capacità volizionali (o capacità autoregolative). Il senso di autoefficacia si sviluppa attraverso le esperienze di successo: più successi ottengo, più mi sento bravo e capace, più sono motivato a fare. Un problema più sottile, però, si verifica quando permettiamo NON alle esperienze reali, ma ai nostri «sabotatori interni» di prevalere. I «sabotatori interni» sono processi cognitivi disfunzionali: sono credenze, convinzioni, interpretazioni della realtà false e/o limitanti a cui aderiamo in modo automatico. In questi casi il nostro senso di autoefficacia si abbassa perché ci sabotiamo da soli. Un auto-sabotatore che permea l’intera nostra cultura è l’aspettativa che sia possibile sfuggire eternamente all’incontro con qualsiasi tipo di disagio o di emozione negativa. Tale aspettativa in realtà ci porta a soffrire ancora di più. ”
“Se l’esistenza dei motivatori istantanei rimane un mito, la presenza di tanti eccellenti demotivatori è invece una realtà conclamata, nello sport come nelle organizzazioni.”