Da quando faccio San Pietro, per la reclame del caffè Lavazza, la gente mi ferma per strada dicendomi: “Può mettere una buona parola con il PadreEterno?”, oppure “Come si sta lassù?”.
“Siamo programmati per prestare automaticamente attenzione agli «stimoli che superano il livello normale», vuoi per ragioni di sicurezza, di nutrimento o di sesso, un po’ come un gatto che non può trattenersi dal dare la caccia a un finto topo che tiriamo con una corda. Nel mondoodierno, le pubblicità che fanno leva su queste inclinazioni innate catturano dal basso la nostra attenzione inconscia: basta legare il sesso o il prestigio a un certo prodotto per attivare questi stessi circuiti e spingerci a comprarlo, e ciò avviene per motivi di cui non siamo neppure consapevoli.”
“La pubblicità è l'unica forma d'arte che l'America ha inventato e sviluppato.”
“Anche Dio crede nella pubblicità; infatti ha messo campane in ognuna delle sue chiese.”
“La pubblicità è l'evoluzione della propaganda.”
“La pubblicità si basa su un'unica cosa: la felicità. E sapete cos'è la felicità? La felicità è una macchina nuova, è liberarsi dalla paura, è un cartellone pubblicitario che ti salta all'occhio e che ti grida a gran voce che qualunque cosa tu faccia è ben fatta, e che sei ok.”