“L’identitàcittadina si stempera in un quadro regionale, quella regionale in un quadro nazionale.”
“La ricchezza ha stimolato in Italia la valorizzazione di derrate e ricette tradizionali.”
“L’immagine regionale della cucina italiana è stata esportata.”
“La ricerca delle proprie radici finisce sempre per essere la scoperta dell’altro che è in noi.”
“Aglio, cipolla e poi cavoli e rape, miglio e orzo, e ogni sorta di prodotti ‘poveri’ entrano prepotentemente nel repertorio dell’alta cucina.”
“Il gusto rinascimentale, come quello medievale e, retrodatando ancora, quello romano antico, avevano infatti elaborato un modello di cucina basato principalmente sull’idea dell’artificio e sulla mescolanza dei sapori.”
“Dalla fine del Seicento e per tutta la prima metà del secolo successivo la letteratura gastronomica, in Italia, tace. È il segno di una subalternità culturale – nel momento in cui la cucinafrancese trionfa in Europa – che durerà ancora a lungo.”
“Ciò che chiamiamo cultura si colloca al punto di intersezione fra tradizione e innovazione. È tradizione in quanto costituita dai saperi, dalle tecniche, dai valori che ci vengono tramandati. È innovazione in quanto quei saperi, quelle tecniche e quei valori modificano la posizione dell’uomo nel contesto ambientale, rendendolo capace di sperimentare realtànuove.”
“La cucina si rivela per ciò che è ed è sempre stata: il luogo per eccellenza dello scambio e della contaminazione, oltre che (più che) dell’origine.”
“L’uomo «civile» si autorappresenta fuori dalla Natura ma la Natura stessa diventa, nell’esperienza storica, un modello culturale consapevole, una sceltaintellettuale alternativa a quella della Cultura.”
“Quasi sempre quel che giova ai giovani giova al Paese.”
“Gli uominipolitici possono essere all'altezza del compito oppure scadenti e corrotti, anteponendo il bene proprio alla prosperità degli altri. Il nostro sforzo è quello di favorire il miglioramento del personale politico operando con efficacia per recuperare il valore di quell'attività.”
A chi dice "bisogna che la politica europea somigli di più a quella nazionale", io rispondo: Dio ce ne scampi!
“Presidente Errani, non mi consideri troppo anglosassone. Dopo tutto mia mamma era emiliano-romagnola. Ed era lei che mi diceva sempre, da ragazzo, 'alla larga dalla politica'.”
“Se ci dovessero esserecircostanze speciali, che io mi auguro non ci siano, e mi verrà chiesto, prenderò la proposta in considerazione.”