“I palestinesi appartengono all’élite intellettuale del mondoarabo. Sono eccellenti architetti e medici, ottimi economisti e commentatori.”
“È proprio tanto buffo che un uomo che ha attraversato la vita e conosciuto migliaia di persone finisca per preferire i maiali?”
“Una rivoluzione è invariabilmente lo scontro fra due forze: la struttura e il movimento. Il movimento attacca la struttura cercando di distruggerla; la struttura si difende, cercando di annientare il movimento. Le due forze, ugualmente potenti, hanno caratteristiche diverse. Quelle del movimento sono la spontaneità, la capacitàdinamica ed elementare di espandersi e la brevità. Quelle della struttura sono l’inerzia, la resistenza e una sorprendente, quasi istintiva, facoltà di sopravvivenza.”
“È l’eternalotta dell’uomo contro il tempo, contro la labilità della memoria, contro la sua tendenza a offuscarsi e svanire. È da questa lotta che nasce l’idea del libro, di ogni libro, nonché la sua durata e, per così dire, la sua eternità.”
“Eccoci al momento più importante. È quello che decide le sorti future del paese, dello scià e della rivoluzione: arriva quando il poliziotto di servizio si avvicina alla folla e, alzando la voce, intima a un uomo in prima fila di tornarsene a casa. Il poliziotto e l’uomo tra la folla sono due persone qualunque, eppure il loro incontro assume un’importanza storica. Entrambi adulti, hanno ciascuno la propria esperienza. L’esperienza del poliziotto gli dice: se grido e sollevo il manganello, l’uomo che mi sta davanti dapprima resta paralizzato dalla paura, poi se la dà a gambe. L’esperienza dell’uomo della folla gli dice: alla vista di un poliziotto che mi viene incontro, mi metto a tremare dalla paura e scappo a gambe levate. Date le due esperienze, gli accadimenti recitano sempre lo stesso copione: il poliziotto grida, l’uomo fugge, gli altri lo imitano e in men che non si dica la piazza diviene deserta. Questa volta, però, le cose vanno diversamente. Il poliziotto grida, ma l’uomo non scappa, anzi rimane immobile fissando il poliziotto. Il suo è uno sguardo diffidente, ancora leggermente venato di paura, ma già duro e implacabile. Sì, l’uomo della folla fissa sfrontatamente l’autorità in uniforme, e non si muove. Poi si guarda attorno e incrocia gli sguardi degli altri. Sono come il suo: vigili, ancora un po’ timorosi, ma già duri e implacabili. Nessuno scappa. Per un po’ il poliziotto continua a gridare, poi smette. Cala un silenzio di tomba. Chissà se il poliziotto e l’uomo della folla si rendono conto di quel che è successo, cioè che l’uomo della folla ha smesso di aver paura e che la rivoluzione è cominciata. Eppure proprio così cominciano le rivoluzioni.”
“Gli Stati Uniti sono nati subito moderni, la storia non grava loro addosso come a noi. Gli americani guardano al futuro e considerano le difficoltà che incontrano come altrettanti problemi da risolvere. Noi facciamo il contrario: torniamo sempre al passato. Incontrando un ostacolo tendiamo a cadere in depressione, a tirare in ballo l’assurdità dell’esistenza, la fine del mondo, il crollo della civiltà o la crisi permanente. A forza di dubitare e di guardarci indietro, non riusciamo a muovere un passo. Con tutto il rispetto per l’innegabile profondità del nostro pensiero, vorrei semplicemente fareosservare che, malgrado il nostro pessimismo, il mondo continua ad andare avanti e gli Stati Uniti si allontanano sempre di più. ”
“L’appartenere a un mondo multiculturale esige un forte e maturosenso di identità.”
“Si sbaglia pensando che le nazionivittime della storia (e sono la maggioranza) tengano sempre presente la possibilità della rivoluzione, vedendovi la soluzione più semplice. Le rivoluzioni sono un dramma, e l’uomo tende istintivamente a evitare le situazioni drammatiche; tant’è vero che, anche quando vi si trova dentro, cerca a tutti i costi una via d’uscita pur di ristabilire la pace e, soprattutto, la quotidianità. Ecco perché le rivoluzioni non durano mai molto a lungo. La rivoluzione è l’ultima risorsa: se un popolo decide di ricorrervi, accade solo perché si è convinto, per lunga esperienza, che si tratta dell’unicavia d’uscita.”
“Nella vita non si può avere tutto, bisogna pur lasciare qualcosa anche agli altri.”
“Poche delle persone che occupano oggi cariche decisionali possono affermare di avere le mani pulite. Un’immensa massa di persone tace, e tacciono i loro figli. Sono problemimorali terribili, che rendono molto difficile il continuare a prendere parte alle trasformazioni.”
“Avevo capito che quante più parole avessi conosciuto, tanto più ricco, pieno e variegato mi sarebbe apparso il mondo in cui mi trovavo.”
“È impossibiledefinire la propria identità finché non la si è confrontata con le altre.”
“Esserescettici, realisti, prudenti è assolutamente necessario, altrimenti non si potrebbe faregiornalismo.”
“Sotto i miei occhi la mappa del vecchiomondo cessava di esistere mentre se ne formava un’altra assai diversa. Mi trovavo ad assistere ad avvenimenti insoliti e i contorni di quella nuova mappa non cessavano di affascinarmi.”
“Le strade, le vie, persino i sentieri campestri sono ingombri di carri, carretti e biciclette; costellati di fagotti, di valigie, di borse, di secchi e di persone impaurite che si aggirano sgomente in qua e in là. Chi scappa verso oriente, chi a occidente, a nord, a sud. Scappano in tutte le direzioni, girano a vuoto, cadono esauste, si addormentano dove capita; dopo un attimo di riposo, racimolano le forze e riprendono il loro confuso e interminabileviaggio.”