Durante la rivoluzionefrancese il processo di decristianizzazione voluto dai capi rivoluzionari fece si che si cambiassero i nomi alle strade e fossero chiuse al culto le chiese, che divennero templi dedicati ai princìpi del vivere civile (Notre-Dame divenne ad esempio il tempio della Dea Ragione). Ai cittadini fu imposto di cambiare il nome di battesimo che facesse riferimento ad un santo con quello di un eroe della Roma repubblicana o con uno rigorosamente ateo. In questo contesto si colloca il divertenteepisodio del signor di Saint-Cyr che fu portato dinanzi al Tribunale rivoluzionario."Il tuo nome, cittadino", domanda il presidente."Mi chiamo de Saint-Cyr.""Non c’è più nobiltà.""Allora mi chiamo Saint-Cyr.""Il regno della superstizione e dei santi è passato.""Mi chiamo Cyr (sire).""La monarchia è stata abolita, per sempre."Un’idealuminosa attraversa la mente dell’imputato."Visto che non ho nome - esclama - io sfuggo alla legge, perché sono un’astrazione e voi non troverete nessuna legge che condanni un’astrazione; debbo quindi essere assolto."Il tribunale si trovò così a sentenziare l'assoluzione in questi termini:"Cittadino astrazione, sei invitato a scegliere per l’avvenire un nomerepubblicano, se non vuoi passare per un sospetto".

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“La prima esecuzione dell'Inno alla Gioia di Ludwig van Beethoven ebbe luogo a Vienna al 'Kärntnertor Theater' il 7 Maggio 1824, il coro interviene nel quarto tempo della sinfonia, quando la sonorità ha raggiunto il massimo. Il quartetto di flauti è impegnato nel proporre il tema e la sua controfigura, che lo segue a distanza di terza o sesta inferiore. Il resto dell'orchestra sostiene con accordi secchi ed energici, con ritmo marziale formato da semiminima e pausa di croma seguita da croma. L'orchestra era teoricamente diretta da Beethoven stesso, ma in realtà il vero direttore era il maestro di cappella Michael Umlauf. L'esecuzione fu perfetta e l'emozione che suscitò sul pubblico enorme. Beethoven, dopo l'ultima nota della prima esecuzione della Nona Sinfonia, rimase per parecchi secondi assorto nella sua sordità, seduto vicino al direttore con le spalle rivolte al pubblico che applaudiva furiosamente. La cantante Caroline Unger, che appena ventenne aveva preso parte come solista all'esecuzione, ruppe il protocollo per costringerlo a voltarsi affinché vedesse l'esultanza della folla e capisse quale grande successo aveva riscosso, lasciò il suo posto e si avvicinò a Beethoven, ancora chino sul leggio e rivolto verso gli orchestrali, gli toccò il braccio mentre egli le diede un'occhiata severa, ma Caroline insistette e lo voltò verso la folla che acclamava entusiasta sventolando un mare di fazzoletti bianchi. In una 'standing ovation', prima una persona, poi tutto il pubblico si alzarono. Chi gli era vicino racconta che una singola, piccola lacrima di gioia luccicò sulla gota del compositore.”

~ Cit. Beethoven



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