Durante la rivoluzionefrancese il processo di decristianizzazione voluto dai capi rivoluzionari fece si che si cambiassero i nomi alle strade e fossero chiuse al culto le chiese, che divennero templi dedicati ai princìpi del vivere civile (Notre-Dame divenne ad esempio il tempio della Dea Ragione). Ai cittadini fu imposto di cambiare il nome di battesimo che facesse riferimento ad un santo con quello di un eroe della Roma repubblicana o con uno rigorosamente ateo. In questo contesto si colloca il divertenteepisodio del signor di Saint-Cyr che fu portato dinanzi al Tribunale rivoluzionario."Il tuo nome, cittadino", domanda il presidente."Mi chiamo de Saint-Cyr.""Non c’è più nobiltà.""Allora mi chiamo Saint-Cyr.""Il regno della superstizione e dei santi è passato.""Mi chiamo Cyr (sire).""La monarchia è stata abolita, per sempre."Un’idealuminosa attraversa la mente dell’imputato."Visto che non ho nome - esclama - io sfuggo alla legge, perché sono un’astrazione e voi non troverete nessuna legge che condanni un’astrazione; debbo quindi essere assolto."Il tribunale si trovò così a sentenziare l'assoluzione in questi termini:"Cittadino astrazione, sei invitato a scegliere per l’avvenire un nomerepubblicano, se non vuoi passare per un sospetto".

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Due giovani lavoravano entrambi nella stessa azienda da anni e furono sconvolti quando, senza preavviso, l'impresa chiuse e si ritrovarono disoccupati. Tutti e due si misero a cercare un lavoro. Il primo giovane era preoccupatissimo. Odiava l'idea di cambiare, impararecosenuove e conoscere nuovepersone, ma si obbligava a ricordare che non aveva scelta se voleva guadagnare. L'altro prendeva le cose con più filosofia, e pensava al cambiamento come un'opportunità per crescere. Senza saperlo, fecero un colloquio per un posto nella stessa azienda, molto simile a quella che avevano lasciato. Il primo giovane si agitò sulla sedia per tutta la durata del colloquio e verso la fine gli chiesero se aveva delle domande. "Sì, - disse, - potrebbe dirmi come sono le persone che lavorano qui?" L'uomoanziano e saggio che gli faceva il colloquio, si sporse verso il giovane, che stava dall'altra parte del tavolo, e gli rispose: "Mi parli prima del posto che ha lasciato. Com'erano le persone lì?" "Non un granché, devo confessare - disse il ragazzo, con una certa foga - erano persone difficili, litigiose e testarde". "E allora mi rincresce dirle che troverebbe qui la stessa situazione" disse il vecchio. Il giorno successivo arrivò al colloquio l'altro giovane, e anche a lui fu chiesto se aveva delle domande. "Oh, sì - disse allegramente - mi potreste dire come sono le persone che lavorano qui?" Di nuovo, il vecchio rispose: "Mi dica prima qualcosa sul posto che ha lasciato. Com'erano i suoi colleghi?" "Deliziosi! - si entusiasmò il ragazzo - erano pieni di calore ed affettuosi, cortesi e gentili. Mi è dispiaciuto molto andarmene". Il vecchio gli disse con un sorriso: "In questo caso, sono lieto di dirle che troverà qui persone dello stesso tipo".

~ Cit. Anonimo




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