“Dice un poetaarabo che la felicità non è una meta da raggiungere ma una casa a cui tornare. Tornare... non andare!”
“Dalla fraternità vissuta in famiglia, nasce la solidarietà nella società, che non consiste solo nel dare ai bisognosi, ma nell'essereresponsabili l’uno dell'altro. Se vediamo nell'altro un fratello, nessuno può rimanere escluso, nessuno può rimanere separato.”
“Il Vangelo letto e meditato in famiglia è come un pane buono che nutre il cuore di tutti. E alla mattina e alla sera, e quando ci mettiamo a tavola, impariamo a direassieme una preghiera, con molta semplicità: è Gesù che viene tra noi, come andava nella famiglia di Marta, Maria e Lazzaro.”
“Nella preghiera della famiglia, nei suoi momentiforti e nei suoi passaggi difficili, siamo affidati gli uni agli altri, perché ognuno di noi in famiglia sia custodito dall’amore di Dio.”
La sapienza degli affetti che non si comprano e non si vendono è la dote migliore del genio famigliare. Proprio in famiglia impariamo a crescere in quell’atmosfera di sapienza degli affetti. La loro “grammatica” si impara lì, altrimenti è ben difficile impararla. Ed è proprio questo il linguaggio attraverso il quale Dio si fa comprendere da tutti.
“La famiglia che risponde alla chiamata di Gesù riconsegna la regìa del mondo all’alleanza dell’uomo e della donna con Dio.”