“Entrando nel XXI secolo si assiste alla nascita di un concetto di stato e di un sistema politico completamente nuovi.”
“Il volto della guerra non è comunicabile. Né con la penna, né a voce, né con la macchina da presa. La guerra è una realtà solo per chi sta conficcato tra le sue sporche, disgustose e sanguinolente interiora. Per gli altri è solo una pagina di libro, un’immagine sullo schermo.”
“Viviamo in un mondo multiculturale sapendo ben poco gli uni degli altri.”
“Siamo sei miliardi di individui che vivono in decine di culture, religioni e linguediverse, con migliaia di interessi, scopi, desideri e bisogni diversi. Questa società planetaria non possiede una comune scala di valori né una comune autorità che la sovrasti. Alla sua testa non c’è nessuno. Ed è talmente carica di emozionicontrastanti, che usare il linguaggio del terrore e dell’odio è come giocare con il fuoco vicino a un barile di polvere da sparo. ”
“In casi di partenze improvvise non ci si portano dietro né l’opera immortale né il romanzetto d’evasione, per la semplice ragione che la carta pesa.”
“Il furto era un modo, certo sgradevole, di livellare le disuguaglianze. Era una cosa buona che i ladri mi derubassero. Anzi, da parte loro era un gesto amichevole, un modo di dirmi che ero utile a qualcosa e che quindi mi accettavano.”
“Per conoscere se stessi bisogna conoscere gli altri: gli altri sono lo specchio nel quale ci vediamo riflessi. Sa che per capire meglio se stessi bisogna comprendere meglio gli altri, confrontarsi e misurarsi con essi.”
“Un popolo oppresso da un despota e ridotto al ruolo di oggetto cerca un rifugio, un luogo dove nascondersi, barricarsi, essere se stesso. È l’unico modo per mantenere la propria identità e perfino la propria normalità. Non potendo emigrare nello spazio, il popolo intraprende una migrazione nel tempo e fa ritorno a un passato che, paragonato ai dolori e ai pericoli della realtà circostante, gli appare come un paradiso perduto. Trova rifugio in usanze antiche: tanto antiche, quindi tanto sacre, che il potere non osa combatterle. Accade così che, sotto il tappo della dittatura, contro e malgrado il suo volere, si assiste a una progressiva rinascita di costumi, simboli e credenze di una volta, caricati di un significato nuovo e provocatorio. Il processo comincia in modo vago, spesso clandestino ma, viavia che la dittatura si fa più insopportabile e opprimente, aumenta di peso e portata. Certuni vi vedono una regressione verso il Medioevo. Può darsi. Di solito, però, questo è il modo scelto dal popolo per esprimere la propria opposizione. Il potere si presenta come simbolo di modernità e progresso? E noi gli facciamo vedere che coltiviamo altri valori. Si tratta, più che del desiderio di recuperare il perduto mondo ancestrale, di una contrapposizione politica. Appena la vita migliora, la vecchiausanza perde immediatamente la sua valenza emotiva per tornare a essere quello che era: solo una formula rituale.”
“Continua l’invasione di cinesi e giapponesi in Africa e nell’America Latina. Incontro spesso personeimportanti – uomini di mondo – che non vanno mai in Occidente, nel mondo sviluppato. Ultimamente sono stato a São Paulo, dove mi ha sorpreso il numero dei quartieri giapponesi. Non ci rendiamo conto del miscuglio etnico esistente nell’ambito del Terzo mondo. Nel solo Brasile, il magnifico Brasile, è in atto uno straordinarioincontro fra le più diverseculture, civiltà e religioni. Non ci rendiamo conto di quanto siano interessanti le idee che nascono al di fuori dei tradizionali centri di pensiero. Non abbiamo accesso agli affascinanti periodici sociologici e antropologici pubblicati in America Latina, non sappiamo quanto siano interessanti i giornali che escono in Egitto e in India. Nessuno li registra, nessuno vi presta attenzione. Per la nostra mentalità, per il nostro modo di vedere, tutto quel grande mondopulsante denso di incontri e di scambi non esiste.”
“La natura diabolica di ogni male è quella di riuscire, a nostra insaputa e senza il nostro consenso, ad accecarci e irretirci.”
“Che armi ha, il più debole, per contrapporsi? In un mondo sovraffollato e aggressivo come il nostro, il debole è costretto a isolarsi, a prendere le distanze: per difendersi e sopravvivere non ha altra scelta che quella di barricarsi. La gente ha paura di essere inglobata, spogliata, ridotta ad assumere lo stesso passo, le stesse facce, lo stesso modo di guardare e parlare degli altri; teme di essere costretta a pensare e a reagire in modo non suo, a versare il sangue per una causa non sua, per poi finire completamente distrutta.”
“Si sta avverando il crepuscolo dell’Occidente: non si tratta tanto dell’Occidente in generale quanto, in particolare, dell’Europa occidentale e della sua chiusura mentale.”
“Decolonizzarsi culturalmente significa acquisire la consapevolezza dei torti subiti non da noi stessi, ma dalle generazioni passate. Torti che sono il frutto dell’era dello schiavismo e delle conquiste coloniali. Significa anche rendersi conto che questa discriminazione, durata per secoli, conferisce alla gente il dirittomorale di rifarsi. ”
“La memoria è una parte essenziale della coscienzaumana,dell’anima. La perdita dell’arte della memoria rappresenta una gravissima minaccia per la personalitàumana.”
“Occorre distinguere la rivoluzione dalla rivolta, dal colpo di stato e dal rovescio di palazzo. Colpo di stato e rovescio di palazzo si possono programmare, la rivoluzione mai. L’ora dello scoppio coglie tutti di sorpresa, perfino coloro che aspirano alla rivoluzione restano stupiti davanti a quella forzanaturale che all’improvviso si scatena, distruggendo tutto ciò che trova sul proprio cammino. È una distruzione talmente spietata che talvolta finisce per annientare anche gli ideali che l’hanno prodotta.”