“Il presente è qualcosa che ci lega. Il futuro ce lo creiamo nella nostra immaginazione. Solo il passato è pura realtà. ”
Qual è la cosa più difficile per chi vive a palazzo? Immaginare una vita diversa. Per esempio la propria vita fuori del palazzo. L’essereumano fa molta fatica a figurarsi una situazione del genere. Di solito prima o poi trova sempre qualcuno disposto a dargli una mano: peccato che talvolta ciò comporti la morte di molte persone. Eccoci al problema dell’onore in politica. De Gaulle fu un uomo d’onore. Quando perse il referendum, ripulì la scrivania, lasciò il palazzo e non vi fece più ritorno. Intendeva stare al governo con l’appoggio della maggioranza: quando la maggioranza gli rifiutò la fiducia, se ne andò. Ma quanti sono quelli come lui? Gli altri piangono ma non si muovono; opprimono il popolo ma non si spostano. Li cacciano dalla porta e loro rientrano dalla finestra; li buttano giù dalle scale e loro ricominciano ad arrampicarsi verso l’alto. Pur di restare, o di tornare, sono disposti a scusarsi, strisciare, mentire, civettare. Ti mostrano le mani immacolate: “Visto? Niente sangue”. Ma il fatto stesso di doverle mostrare li infama. Si rivoltano le tasche: “Guardate pure, non c’è quasi niente”. Ma l’umiliazione di essere ridotti a rovesciare le tasche, dove la mettiamo? Lasciando il palazzo lo scià piangeva. Piangeva anche all’aeroporto. Poi, nelle interviste, rivelò quanto denaro possedesse, aggiungendo che era molto meno di quanto si potesse pensare. Che pena, che squallore.
“Le scoperte non aiutano il Terzo Mondo, ma incrementano l'ingiustizia.”
“I russi sono dei grandi fatalisti. Il russo continua a essere più vicino alla natura di quanto lo sia un europeo, e un uomo vicino alla natura considera tutto come un elemento naturale, come un’inondazione o un incendio: una cosa che doveva accadere e alla quale non c’è rimedio. Ed è appunto lo stesso atteggiamento che il russo applica alla politica dello stato e al proprio destino.”
“Solo gli africani che hanno fatto l’università, che hanno conosciuto il mondo, che hanno imparato a leggere e visto film, solo loro hanno capito l’opportunità, offerta dalla decolonizzazione, di ottenere un rapido progresso materiale e di accumularericchezze e privilegi.”
“Ha cacciato gli inglesi dai campi petroliferi sostenendo che ogni paese ha diritto di disporre delle proprie ricchezze, ma dimenticando che la forza ha sempre la meglio sul diritto.”
“Le società del Terzo mondo sono giovani e dinamiche e il mondo del benessere diventa sempre più vecchio. Forse tra non molto anche noi dovremo cercare una forzalavorogiovane e vitale. Ecco perché è così importante evitare di irrigidirci negli stereotipi circa la gente dei paesipoveri e cercare invece di costruire un mondo basato sulla comprensione, che sia vivibile non solo per noi, ma per tutti. Il fatto è che non c’è altra via d’uscita.”
“Essere cinici è un atteggiamento incompatibile con la professione del giornalista.”
“La nostra conoscenza della storia non si riferisce alla storiareale, ma a quella creata dai media.”
“Con voialtri si riesce a parlare solo se avete bevuto. Non avete dentro un briciolo di vita, di desiderio, di fuoco. Siete imbalsamati nella noia come in un bozzolo bagnato.”
“Nelle culture dove la gente vive con la paura della morte, chi è colpito da un lutto si veste di nero per allontanarla, isolarla, limitarla al defunto. Ma dove la morte è considerata solo una forma diversa, un diverso aspetto dell’esistenza, chi è colpito dal lutto si veste di bianco e di bianco veste anche il morto: lì il bianco è il colore dell’accettazione, del consenso, della rassegnazione al destino.”
“Potere è serietà: nei rapporti con il poteresorridere è un’indelicatezza, dimostra mancanza di rispetto.”
“Possedere significa sbandierarlo ai quattro venti, chiamare gente a raccolta perché veda e ammiri fino a farsi uscire gli occhi dalla testa. E infatti, sotto gli occhi di una folla sempre più ostile, la nuova classe ostenta una dolce vita iraniana di una sfrenatezza, di un’avidità e di un cinismo senza limiti, che finiranno per provocare un incendio nel quale quella classe perirà insieme al suo protettore e inventore.”
“Il fatto di appartenere a una certa civiltà non ci rende automaticamente immuni dalla minaccia del male. Il male è dentro di noi, il male sta dietro l’angolo.”
“Scrivere era rischioso e, in sostanza, lo scrivere non stava tanto in ciò che si pubblicava, quanto nelle sue conseguenze.”