“L’etica è morta, le leggi non bastano a regolare una società, e talora vengono promulgate solo per trarre vantaggi individuali trascurando la giustizia e l’uguaglianza, che ormai non significano assolutamente nulla.”
“Vedevo sempre ciò che non avevo espresso, restavo colpito solo da ciò che avrei dovuto esplicitare, guardavo sempre il dover essere e mai l’essere, in una sorta di pauperismo, guidato dalla sensazione di inadeguatezza e fallimento.”
“Ad ammalarsi non può essere l’anima, è il cervello.”
“Il periodo adolescenziale, in maniera particolare oggi, manca della percezione del futuro.”
“Nelle variazioni che intervengono nell’arco della vita esiste una sorta di accordo tra desideri e possibilità di realizzarli, una sintonia che riduce le frustrazioni.”
“Per oppormi al dolore della non comunicazione, ho deciso di scriverti.”
“La nostra immaginazione sa creare terribili mostri.”
“L’ossessività è la ripetizione rituale, liturgica di gesti che, proprio perché già compiuti e conosciuti, rassicurano il soggetto sul loro esito. Non c’è insomma pericolo di sperimentare fallimento e frustrazione.”
“Il denaro ha la forza per sconvolgere tutti i princìpi, forse persino quelli biologici, impressi dentro la nostra carne.”
“Nel vocabolario dello stupido manca il termine perché. Egli non percepisce il dubbio, non ha un sensocritico, non mostra interesse per i temi della società, semmai li strumentalizza a favore dei propri.”
“Dentro il nostro mondo, esserecondannato significa condannarsi, e non c’è nessun altro boia, se non se stessi.”
“Sono noti gli avvocati della lacrima: possono piangere durante l'arringa, se adeguatamente pagati. Arrivano a stracciarsi le vesti in aula e subito fuori raccontano una storiella alla parte avversa. Teatro miserissimo.”
“Il matto era un non-essere di cui si poteva solo calibrare l’intensità. E, privo di queste qualità umane, veniva assimilato alla bestia, la sua violenza era l’espressione del non-capire, dell’incapacità di controllare, attraverso l’intelligenza, gli istinti.”
“L’intelligenza non serve a vivere, anzi è una «dote» che complica tremendamente l’esistenza perché pone fuori dal coro e appare tremendamente stonata.”
“È bellissimo educare, significa tirare fuori e non imporre, come spesso si crede.”