“La gente è così presa dalla frenesia di libertà ed io la capisco: ma i frenetici della libertà finiscono spesso per non dare più nulla, o per dare con avarizia, e l’avarizia non ha mai dato la felicità.”
“È un Paese così diviso, l'Italia. Così fazioso, così avvelenato dalle sue meschinerie tribali! Si odiano anche all'interno dei partiti, in Italia. Non riescono a stare insieme nemmeno quando hanno lo stesso emblema, lo stesso distintivo. Gelosi, biliosi, vanitosi, piccini, non pensano che ai propri interessi personali.”
“Chi ama la vita non riesce mai ad adeguarsi, subire, farsi comandare. Chi ama la vita è sempre con il fucile alla finestra per difendere la vita. Un essereumano che si adegua, che subisce, che si fa comandare, non è un essereumano.”
“La vita è una tale fatica, bambino. È una guerra che si ripete ogni giorno, e i suoi momenti di gioia sono parentesi brevi che si pagano un prezzo crudele.”
“Dal buio del ventre materno esse passano al buio della casa paterna, da questa al buio della casa coniugale, da questa al buio della tomba.”
“L'amara scoperta che Dio non esiste ha ucciso la parola destino. Ma negare il destino è arroganza, affermare che noi siamo gli unici artefici della nostra esistenza è follia: se neghi il destino, la vita diventa una serie di occasioni perdute, un rimpianto di ciò che non è stato e avrebbe potuto essere, un rimorso di ciò che non si è fatto e avremmo potuto fare, e si spreca il presente rendendolo un'altra occasione perduta.”
“Esiste un'unicarivoluzionepossibile ed è quella che si fa da soli, quella che avviene nell'individuo, che si sviluppa in lui con lentezza, con pazienza, con disubbidienza!”
“Il vero potere non ha bisogno di tracotanza, barba lunga, vocione che abbaia. Il vero potere ti strozza con nastri di seta, garbo, intelligenza.”
“Il mio reggimento è partito da Hanoi il 6 dicembre 1967 e siamo arrivati a Saigon il 29 aprile scorso. Tutta a piedi, Monsieur! Quasi cinque mesi di marcia, Monsieur! Si marciava anche dodici ore al giorno, e mai meno di otto ore al giorno, e a volte si marciava anche la notte, l’intera notte, Monsieur! Il Laos, Monsieur, e poi la Cambogia. Ma in Cambogia è stato meglio perché si marciava solo cinque ore al giorno, e nelle foreste dove non ci vedeva nessuno, e senza il fucile perché i fucili ce li avevano ritirati. Ce li hanno restituiti qui al Sud, quando siamo arrivati a quella piantagione Michelin, e abbiamo incontrato i camerati del Sud che si sono uniti a noi e insieme abbiamo proseguito per Saigon. Io lavoravo in quell’officina ad Hanoi e non volevo venire.”
“Quando guardi un soldato o un poliziotto o un qualsiasi custode del potere, non vedi che l’uniforme; da quella passi direttamente al berretto o all’elmetto, saltando il volto e la testa.”
“Io avevo scelto il silenzio. Avevo scelto l’esilio. Perché in America, è giunta l’ora di gridarlo chiaro e tondo, io ci sto come un fuoriuscito. Ci vivo nell’auto-esiliopolitico che contemporaneamente a mio padre mi imposi molti anni fa. Ossia quando entrambi ci accorgemmo che vivere gomito a gomito con un’Italia i cui ideali giacevano nella spazzatura era diventato troppo difficile, troppo doloroso, e delusioffesi feriti tagliammo i ponti con la gran maggioranza dei nostri connazionali. Lui, ritirandosi su una remota collina del Chianti dove la politica alla quale aveva dedicato la sua vita di uomo integerrimo non arrivava. Io, vagando per il mondo e poi fermandomi a New York dove tra me e la politica di quei connazionali c’era l’Oceano Atlantico.”
“Senza un giornalismo di regime una dittatura non può sopravvivere.”
“Essere il primo, il più bravo, farecose che gli altri non fanno significa controllare il futuro, prevenire il futuro, influenzare il futuro.”
“Impensabile. Inconcepibile. Le nomine dei senatori a vita spettano al Presidente della Repubblica. E Ciampi mi preferisce Mike Bongiorno o Stefania Sandrelli.”
“È troppo facile dar la colpa alla guerra, rifugiarsi dietro l'entità astratta che chiamiamo guerra e a cui ci riferiamo come a una specie di peccatooriginale, di maledizione divina. Il discorso da affrontare non è sulla guerra. È sugli uomini che fanno la guerra, sui soldati, sul mestiere più antico più inalterabile più intramontabile che esista dacché esiste la vita.”