“Le storie, e tu lo sai, devono avere un’origine semplice per evolversi, non durano se devono riabilitarsi, lottare, vincere, infliggersi e procurare sofferenze invece di dedicarsi serenamente a se stesse.”
“La gente ha paura di dire quello che pensa. Perché se ne vergogna. Specie se le capita di farsi delle domande un po’ bislacche, ma belle. Tipo perché certe cose vanno in un modo anziché in un altro. E vorrebbe inalberarsi un attimo, ma non lo fa. Vive molto piú tranquilla se si associa al pensiero comune, che poi è l’interpretazione ufficiale della realtà, il bugiardino delle relazioni umane.”
“È così che ci si perde per strada, che si diventa bruttecopie di se stessi. Smussandosi, modificando il senso delle cose che si fanno (come ridere per non parlare, appunto), tradendo le proprie convinzioni o lasciando che l’altro le offenda o le svaluti, praticando la mansuetudine, considerando fisiologico, inevitabile e forse perfino giusto che il passare del tempo snaturi gli aspetti più autentici del carattere, ridimensioni gli interessi, spenga le passioni, i desideri e soprattutto il desiderio.”
“Chi ha pensieri sghembi e si permette addirittura di esprimerli, si complica la vita. Rischia di non piacere. Di esserefrainteso, o rifiutato. Di offendere, addirittura.”
“Sentirsi adeguati: è questa l’aspirazione massima dell’uomo comune.”
“Vogliamo che la persona che amiamo ci dica d’essersi innamorata di noi perché un giorno, senza neanche pensarci, l’abbiamo toccata in un punto in cui non sapeva di esseresensibile, come certe carezze che arrivano molto in fondo per conto loro.”
“Chi pianifica e si muove solo al termine di un’attenta valutazione dei pro e dei contro, chi realizza soltanto quello che progetta, di fatto si perde la parte più interessante, e lo sa. Anche nello scegliere responsabilmente c’è una quota d’irresponsabilità, la messa in conto di una perdita. Forse si agisce sempre a costo di qualcosa.”
“Il dolore e la felicità sono fatti soprattutto di cianfrusaglie, paccottiglia, ingombri da soffitta di cui non riusciamo a disfarci anche quando abbiamo smesso definitivamente di usarli ed escludiamo che ci possano tornare utili.”
“L’amore è una malattia della dignità. [...] Ha dei sintomi precisi. Ti fa sentire un eletto.”
“Non mi convincono quelli che passano da un amante a un altro senza sforzo.”
“La sincerità è sintetica, a volte telegrafica, e perciò spietata. Riassume anni in poche battute di dialogo, azzera le complicazioni, viene al punto.”
“Non c’è gradualità nell’accadere delle cose. Le cose, quando capitano, capitano. E non è nemmeno che puoi accompagnarle, impedire che ruzzolino trascinandoti con loro. Non si possono far andare piano le cose che capitano. Non si possono controllare o gestire. Nemmeno capirle, si può.”
“C’innamoriamo di minuzie, di riflessi in cui vediamo l’altra persona come pensiamo che nessuno l’abbia mai vista e mai la potrà vedere, e custodiamo questi attimi di unicità in forma d’immagine, anche se negli anni sbiadisce.”
“Mi domando perché le decisioni si debbano sempre prendere su due piedi. La risposta è semplice: perché è così che si decide. Chi si concede del tempo per decidere sta solo rinviando il momento della decisione, venuto il quale deciderà comunque su due piedi.”
“Quando t’innamori diventi un qualunquista di merda, peggio: un cafone arricchito. [...] Ma è inutile che dici di ammirare i tramonti, perché se non ti piacevano prima non ti piacciono neanche adesso.”